Ad Astolfo, cavaliere lunare (seconda missione)

Undine
©Arthur Rackham, 1909

Cattura la luce
e svuota
tutte le ampolle di senno.

Raggi
nell’alabastro delle ali
crescono a sogni di volo

angeli,

non smorte mani
imprigionate nel bitume,

senno che graffia
lune di pietra.

 

 

Fra poesia e filosofia

I cavalieri, si sa, sono nati per compiere missioni impossibili, ma… col senno di poi… non sempre il gioco è valso la candela.
Astolfo, ad esempio, quella volta, nonostante gli sforzi ammirevoli, non ci ha reso esattamente un buon servizio: il senno non libera sogni e sulla terra (e probabilmente anche oltre) solo dietro un sogno si impara a volare.
Il paladino, però, se vuole, può rimediare: torni sulla luna e ce ne porti indietro la luce, la luce dei sogni che spinge in alto gli uomini (e gli angeli).
Il senno può creare geometrici, asfittici labirinti e avere il livore del bitume e la durezza della pietra che non conosce lo stupore ebbro della vita.
E poi, dove vivrebbero cavalli e cavalieri senza la “follia” luminosa dei poeti?

Prologo

Alice's Adventures in Wonderland
©Arthur Rackham, 1907

Specchi e pozzi,
il diavolo e l’acqua santa,
le coincidenze sono incendi di senso:
quando tutto torna, tu non te ne andare…

(Orlando, Orlando addormentato,
sfiori e trasformi come d’un fiato
cuore e scenario…)

A quel paese Alice Lolita e Margherita
questa pagina chiamala Itaca:
se ti pungi al fuso di una frase

vedrai la tela di chi veglia
per farsi trovare, di chi sogna
per farsi capire

con l’amo sulla luna.