Variante del pedone avvelenato*

Variante del pedone avvelenatoSembra una fiaba
ma negli scacchi
è un’apertura che conduce
ad un gioco violentissimo
sulla scacchiera scorre
un invisibile sangue
frutto di un irreparabile squilibrio
chi accetta di addentrarsi
in quel gorgo di immagini
non ha paura della morte
anzi l’affronta
mordendola come una mela.

 

 

L’apparenza incanta

Da una fragile apparenza incantata si dipana un gioco labirintico e lucido, che va ad addensarsi su punte di pathos velato dall’ancoraggio prosaico, a scheggiare di risoluto e consapevole coraggio (che non è l’ingenuità di Biancaneve o la curiosità indefinita di Eva) l’oggetto finale, col suo carico di vita e di morte. (M.R.I.)

 

* Nel gioco degli scacchi, quella del diagramma è la posizione da cui nasce la “variante del pedone avvelenato”: il pedone in questione è quello che si trova nella casella b2. La Donna, che si trova in b6, attacca il pedone e il Bianco, se vuole ottenere un vantaggio dall’apertura, come hanno dimostrato anni di teoria e pratica, è costretto a sacrificarlo, così come il Nero, per lo stesso motivo, è costretto ad accettare il sacrificio. La lotta, che sempre nella Difesa Siciliana (apertura di cui quella del pedone avvelenato è, appunto, una delle varianti) è accanita, è qui particolarmente violenta e “sanguinosa”. Difficilmente è possibile prevederne l’esito. Chi la gioca deve mettere in conto la possibilità di perdere per un minimo calcolo sbagliato. Se è vero che la Siciliana non perdona, questo vale ancora di più per questa variante. (N.d.A.)

Finale di alfieri di colore contrario

 Áldozat (Prey)
©Roland La Tuffo Barcsik

Finale di alfieri di colore contrario
difficilissimo da vincere
dicono siano tutti destinati
a finire in una parità sconsolante
cerco di sottrarmi a un esito
già scritto nei libri forzando il gioco
ma vedo un sorriso nascosto
come di Mefisto
nel lucido specchio della casella d4

compare all’improvviso sulla scacchiera
una posizione tragica
da cui potrebbe salvarmi solo Capablanca.

 

 

Tra le righe

L’apparente linearità delle righe cela e rivela geometrie di destino e desiderio: nelle strette caselle, negli specchi fragili delle parole, covano insidie risorse trappole… L’uomo poeta, vivo di fronte alla morte, sa che la vera partita non è per vincere, ma per vedere. (M.R.I.)