Su sassi incalpestati ho smarrito
aurora, pur mia e non datata
Il cielo verde senza fiori
nel blu cespuglio delle ortensie nuove
muove ferita, tampone di nuvola lontana
orizzonte suono al tempo che matura
L’amore non rammenta ragione
nel qui quaggiù raccoglivento
ninna impaccia per lune di sguardo
lo sguardo che si dona, perdura
nel silenzio che, s’ignora, un mattino
forse un nome pronuncerà
Dare alla luce
Parole plasmate in una giostra, densa e fluida insieme, di moti e toni… in ritmi che raccolgono frammenti di cose distanti donate al mondo attraverso la poesia; cose che non risolvono la loro incertezza, ma l’allegeriscono in luce e canto. (M.R.I.)