Un evento mediatico è un’onda, un perturbante, un sassolino che cade nell’acqua placida di uno stagno determinando una propagazione di onde concentriche che si slargano, l’intero stagno ne viene perturbato.
Tentiamo, ora, di spostare il concetto da un’onda che si propaga nello spazio, ad un’onda di probabilità, è un concetto della fisica quantistica, ma lo riporto in un contesto sociale. Sono necessari alcuni esempi chiarificatori. Cosa significa probabilità condizionata? Vuol dire che un evento particolare si verifica rispetto ad un altro meno certo. L’evento reale in una società massificata e mediatica spesso si confonde con la virtualità, esso non dipende da parametri equi, oggettivi, ma viene costruito e configurato dal potere politico attraverso i media. In un certo qual modo la realtà viene costruita in laboratorio. L’evento è sempre probabile non è mai certo, ma la sua certezza dipende dalla sua potenza infettiva e virulenta, come un agente patogeno.
Si costruisce un pacchetto informativo come un prodotto da marketing, esso assume talvolta le sembianze di un programma televisivo, viene lanciato nello spazio irreale del presente. Prende le caratteristiche di un evento mediatico quando viene assunto ( come una sostanza tossica) da una maggioranza nella sua struttura, nei suoi schemi sia motori, espressivi che concettuali. Esso viene inghiottito nelle memorie, ruminato e digerito, automatizzato nei processi mentali, preso come un modello esemplare, come un esempio di vita da imitare. Le memorie lo rendono operativo nella psiche, esso interagisce con il cervello emotivo di ciascuno e la coscienza. Questo schema di azioni costruito in studio si trasforma presto in un’onda sistemica, buona parte della società ne assume le caratterizzazioni. Attraverso un bombardamento televisivo penetra le zone più profonde della mente e si installa nelle memorie emozionali attivando aree associative del cervello, modulando emozioni e pensieri.
Sarebbe proficuo descrivere un’onda, visualizzarla, l’esempio dello stagno ed il sassolino perturbatore può aiutare a comprenderla. Un modello mediatico, costruito in studio, si propaga ovunque, come quei cerchi d’acqua che si possono osservare nell’acqua; lo stagno è la realtà che viene perturbata, la coscienza di ciascun individuo è dentro quello stagno, così diviene fluttuante.
Provo a spiegare la fenomenologia della fluttuazione attraverso tecniche di visualizzazione mentale. Che cos’è una fluttuazione? Proviamo a visualizzare nella nostra mente i movimenti delle onde del mare, possiamo notare un ondeggiamento, proviamo ad immaginare una barca, un canotto, pensiamo di trovarci in quella barca o in quel canotto, ci accorgeremo presto dell’ ondeggiamento. Si tratta, quindi, di una oscillazione, di un movimento variabile. Adesso immaginiamo un’onda di informazioni, non solo di parole, ma di immagini, di video che si propagano attraverso delle fluttuazioni.
Un’onda di informazioni è un pattern molto complesso, un movimento di immagini, suoni e parole, un sistema invadente che prevale sul significato, che costantemente occupa i vecchi significati, che ininterrottamente determina sistemi fluttuanti e disordinati nel sociale. Alcuni politici nel nostro paese hanno fatto uso ed abuso di questi pacchetti modificando la realtà, rimodulando la probabilità, in quanto la stessa probabilità di un evento reale viaggia dentro quest’onda, la probabilità stessa diviene un perturbante.
Per capire questo concetto dobbiamo prima visualizzarlo attraverso gli esempi che ho posto in precedenza, ma occorre un piccolo sforzo di astrazione. Si tratta di una coscienza oscillante che fluttua, essa viene in qualche modo determinata dalle variazioni ondulatorie del sociale. Questa fluttuazione determina delle costanti perturbazioni nella dimensione psichica di ciascuno.
La realtà spesso ci sfugge perché è come un’onda di probabilità, dove la possibilità che un evento accada o non accada viaggia dentro questa onda; l’onda stessa è la realtà, perché non è soltanto un perturbante, ma la realtà stessa.
Probabilità e realtà si corrispondono, la possibilità che un evento accada dipende dalla struttura stessa dell’onda. L’onda coincide con la possibilità che un evento si manifesti ripetendosi nella frequenza, sino ad invadere la sfera personale di ciascuno.
Cos’è una perturbazione?
Nella sua etimologia questo termine significa trovarsi in uno stato di scompiglio, di sconvolgimento. Ma nella fisica il suo significato è ancora più preciso, si tratta di una variazione che ha una certa durata modificando le condizioni relative ad una fenomenologia, la quale si discosta da un suo andamento, modificando la sua regolarità. Proviamo a scompigliare il movimento delle acque di uno stagno attraverso un sassolino, noteremo subito l’insorgenza di cerchi in espansione: lo stagno è stato perturbato. Dovete capire che il sassolino evento agita l’intero stagno. Un evento mediatico costruito in studio è come quel sassolino che modifica la struttura globale del sociale perturbandola.
In meteorologia questo tipo di variazione è determinata da aree cicloniche che modificano la condizione precedente di stabilità. Vi accorgerete subito, che il precedente bel tempo viene presto dissolto.
Una fluttuazione mediatica determina una variazione dell’andamento regolare di un processo sociale. Come nella meteorologia si determinano dei processi non lineari, significa che questi eventi inerenti al sistema sono imprevedibili, per quanto si cerchi di controllare l’apparato. Nel momento in cui si costruisce una relazione positiva con degli alunni in una scuola, ecco che sopraggiunge una fluttuazione, un’onda d’urto dovuta ad una perturbazione mediatica. Porto un esempio: una trasmissione televisiva come il grande fratello, questo evento si propaga penetrando il cervello emozionale, modificando aree associative. I soggetti colpiti socializzano la loro nuova condizione, si trasformano in operatori mediatici, in paladini del potere consumistico che propagano i nuovi modelli nei gruppi giovanili omologati.
Si tratta di un’onda che invade circolarmente l’ambiente, è molto veloce,queste fluttuazioni sono dei veri e propri ondeggiamenti che modulano i processi relazionali, psicologici ed affettivi. Si tratta di memorie intelligenti, molto attive e presenti nella psiche di ciascuno, queste memorie si amplificano durante le relazioni sociali e si trasformano in perturbanti.
Potrete incominciare a comprendere, come il berlusconismo invade lo spazio del quotidiano ed è un grande perturbatore delle relazioni umane.
Quando Berlusconi è stato da Santoro, ha subito detto e ribadito che da quel momento ci sarebbe stata un’inversione di tendenza, una rimonta. Buona parte della sinistra non aveva capito nulla, la sua risposta non era affatto stupida, ma nasceva dalla consapevolezza e dalla conoscenza dei meccanismi mediatici, purtroppo molti pseudo operatori che si credono intellettuali e non lo sono affatto dovrebbero imparare. Da quel momento si è messa in moto una fluttuazione, un’onda di probabilità, un grande perturbatore che si è propagata rimodulando i processi psico-sociali della gente. Si tratta di capire il concetto stesso di tendenza: la tendenza è un indicatore di posizione.
Si dovrebbe parlare di un intervallo di variazione, all’interno di questo intervallo s’innesca un processo altamente invasivo che diventa irrompente rispetto alla nostra percezione statica della realtà. La nuova realtà ondulatoria si distribuisce e si posiziona assumendo un valore di tendenza.
La media dei raggruppamenti di memorie dovuta al nuovo impatto tende ad essere prevalente sul reale/derealizzato, annullando i processi politici precedenti.
Si addensano dei valori diversi invadenti ed aggressivi che diventano prevalenti. La comparsa di Berlusconi da Santoro si trasforma in un sassolino che perturba lo stagno attraverso una tendenza scalare di eventi non lineari che si impatta con la realtà, anzi si sostituisce alla realtà.
Si assiste ad una sostituzione crescente ed esponenziale di valori che ne determina una nuova tendenza, quindi una ridistribuzione intervallare dei valori di posizione.
Ecco l’onda di probabilità. La realtà si trasforma in una distribuzione di dati oscillanti, che si coagulano nelle nuove tendenze.
Il grafico del reale inizialmente impazzisce, dopo tende a regolarizzarsi, c’è un grande inconscio sociale che non conosciamo nel quale gli eventi mediatici insorgono e tendono per un certo periodo intervallare a stabilizzarsi, ma presto decadono ed ecco l’insorgenza di situazioni non lineari. Per questo motivo la realtà che Berlusconi tende a controllare gli sfugge di mano, purtroppo riesce bene ad accrescere il disordine sociale.
Si tratta di un vero e proprio perturbante!
Fenomeni come violenze, come gli stupri, come la pedofilia non sono che le frange di questo disordine che si accresce attraverso la costante fluttuazione mediatica prorompente. Si creano delle zone d’ombra, zone opache, altamente disordinate, un disordine che invade il cervello emozionale, che assottiglia i centri di autoregolazione comportamentale, un disordine che si installa nelle memorie. C’è, comunque, da capire che non si può spiegare questa società con modelli teoretici tradizionali, si corre il rischio di non comprendere nulla, di essere sopraffatti dagli aventi. Il mediatico produce delle situazioni dirette di tipo lineare: causa ed effetto. Produce degli effetti indiretti di tipo non lineare, accrescendo il disordine sociale. L’acqua dello stagno perturbata dai sassolini diventa irregolare nel suo moto, disordinata. Un fisico per spiegare alcuni fenomeni atmosferici portò un esempio paradossale, dicendo che il battito d’ali di una farfalla può determinare un ciclone anche in un luogo molto lontano. Questo può avvenire perché l’atmosfera è un fluido, i processi fisici dei fluidi sono molto disordinati e caotici. La complessità della società contemporanea non può spiegarsi solo attraverso sistemi lineari, ma soprattutto, attraverso sistemi non lineari, la fisica del caos ci aiuta a comprendere questi meccanismi.
Il mediatico si sostituisce alla realtà rendendola caotica.
I processi economici, le grandi speculazioni interferiscono in questo grande sistema, in questo grande calderone, in una incessante ed estenuante produzione di fluttuazioni. Gli effetti perturbanti sono costanti, la nostra realtà è un ondeggiamento incessante, ininterrotto; il perturbante è sempre presente, modifica costantemente qualsiasi tipo di relazione, trasforma le famiglie, disgrega le relazioni umane, penetra negli anfratti più remoti, svuota le coscienze, riprogramma i pensieri e l’emozioni. È molto difficile trovare uno spazio che esuli dalle fluttuazioni incessanti di queste onde eventi. Non possiamo educare perché le coscienze sono costantemente fluttuanti, immerse in un universo sociale perturbante.