La osservo tacere
dolorosamente
separarsi dal mondo
con pochi impercettibili gesti
come gli offrisse la voce
in olocausto
per placarne la collera
e mentre cerco di aprirmi
un varco
nel suo ostinato silenzio
di lei mi ferisce
l’incompiutezza di uno sguardo.
Sponde di voce
Il verso del poeta sembra voler farsi carico del silenzio della donna, dei suoi “olocausti di voce” su sfondi lontani di mondo… ma la ferma e ferita volontà lirica è solo, intorno al silenzio, reticolato di parole, impregnate d’umanissimi incompiuti e non detti, come conchiglie su sponde di sacrifici. (M.R.I.)