Animali social

Le sorprendenti mutazioni genetiche degli ultimi tempi non risparmiano neanche la grammatica…

PRONOMI IM…PERSONALI di Maria Rosa Irrera

“Niente di personale”, si diceva Io con Loro in bocca senza sputare il rospo, scorrendo la sua bacheca facebook: era un pronome importante, mica Uno qualunque! “Come ha potuto pensare Tu che mi riferissi a Lui?”… Come si può pensare che Io parli a Tu…, per Tu? Mi sembra chiaro che Io si riferisse a Io, e che Tu dovrebbe farsi gli affari suoi (o tuoi?), smettere di farsi dare del tu e togliere senso, e diventare l’Ennesimo Io… Così, forse, Io e Tu, anzi Io e Io, potrebbero cominciare a capirsi.

Paperino

IL PAPERO INFORMATICO di Maria Lizzio

«Pape Satàn pape Satàn aleppe!»[1],
ma non è Pluto, è il papero Peppe,
che, trovata la formula perfetta,
la spruzza nella rete qua e là,
per fare avanzar la civiltà.

Ogni stagno ha un sussulto solidale,
di becco in becco corre il gran messaggio;

ma accade che, connessi e affratellati
nel costruire la nuova società,
qualcuno preme un tasto, un po’ distratto
e manda in aria paperi e contatto.

 

[1] Dante, Inferno VII, 1

Catarsi in cucina

La poesia si nutre di memoria, se mi date spago…

CONIGLI E DESTINI

Coniglio BiancoOgni mattina il Coniglio Bianco Bisestile si alza due volte con gli occhi rossi: una, per dimenticarsi di lavare le orecchie, l’altra, per ricordarsi di lavorare; sa, infatti, correre stando fermo e stare fermo correndo.
Ogni mattina il macellaio si alza con comodo una volta sola: dopo essersi lavato gli occhi e le orecchie, dopo aver fatto i cavoli suoi, dà da mangiare al coniglio. Sa, infatti, ammazzare il tempo, e, a tempo debito, nei giorni festivi, ammazzare il coniglio.
Triste sorte spetta a colui che non trova mai il tempo di riposare!

 

ROGHI DI ROLLÈ (La Bella e la Bestia)

PolloIl filo di Arianna
intorno al Pollo
per evitare il crollo

del basso impero
spinaci per braccio di ferro
dente di leone,

il cuore è rimasto nella padella:
la cena della più bella!

Biancaneve ha più appetito
di un buon partito,
la dieta è finita:
non basta più la mela avvelenata!

Per ricucire le italiche ferite
non serve mica il topolino:
Cenerentola ha assunto un sarto
per fare il gran salto!

Alla Bella Addormentata finalmente
hanno regalato una sveglia per la mente,
per la testa ancora ci vuole:
è andata a raccogliere viole!

Pinocchio ha fatto l’intervento al naso,
ora potrà mentire senza colpo ferire:
la verità si paga a peso d’oro…

L’alloro sparge l’odore,
ma con gli oracoli non si mangia:
per trovare lavoro…

non basta il pezzo di carta!

Suona il rintocco a mezzanotte
degli stereotipi e delle false promesse,
ma Fata Letteratura gode di buona memoria:

vi sta già facendo le scarpette!

Animali sociali (II)

Coi tempi che corrono…

UN PIEDE PER TERRA di Maria Rosa Irrera

AristogattiUna volta il Gatto con gli stivali giunse nello Zoo delle due Sicilie per partecipare al ballo di un lontano parente, ma, per disgrazia, durante la festa venne derubato di uno stivale.
Al ballo c’erano lupi che perdevano il pelo ma non il vizio, rospi che si atteggiavano a principi, porci (comodi) che si atteggiavano a uomini, volpi, avvoltoi, gatte morte… Stavano tutti una favola, solo il povero gatto non riusciva a stare con due piedi in una scarpa.
Promise allora tanto lardo a chi volesse mettere lo zampino per aiutarlo a ritrovare lo stivale, ma, poiché ormai da tempo sia le carrozze sia le zucche erano vuote, e tutto cambiava per non cambiare mai, non fu possibile né friggere il pesce né guardare la gatta né recuperare lo stivale.
Da quel giorno, come risarcimento simbolico nei confronti del Gatto, lo Zoo delle due Sicilie venne inglobato in un nuovo Stato a forma di stivale, dove si continua a rubare e la bestialità è uguale per tutti; e la terra prima occupata dallo Zoo è ancora oggi lo zoccolo duro dell’aristocrazia senza scarpe di tutti i tempi.

 

 

VELOCITÀ… DI GIUDIZIO di Maria Lizzio

TartarugaUn giorno, un leopardo giovane e sportivo, mentre faceva jogging, incontrò su un sentiero polveroso una tartaruga e, senza chiedersi doverosamente quanta strada, magari, essa avesse già percorso, pensò con superficiale commiserazione: “Com’è lenta, poverina!”.
Naturalmente, essendo molto educato, l’elegante felino si guardò bene dal far trapelare ciò che gli passava per la mente, ma ebbe la cattiva idea di confidarlo agli uomini, i quali, passando parola, riempirono il mondo del frettoloso giudizio.
Poi, però, da un paese dove la gente, non avendo nulla da fare, aveva contratto il vizio di pensare (e per questo si era fatta una testa così ), arrivò Zenone, che ci prese un gran gusto a lasciare tutti a bocca aperta, spiegando, a modo suo, agli incauti che, se ne stessero pure tranquilli e buoni, nemmeno Achille piè veloce avrebbe mai raggiunto quel guscio vivente.
E la tartaruga pensò: “Forse, sono matti questi uomini, poverini!”.
Purtroppo, nessuno mai diede alla saggia bestiola preistorica la soddisfazione di sapere che la sua supposizione, come la…freccia di un arciere provetto, aveva colto nel segno.

Animali sociali (I)

L’uomo, si sa, è un animale… sociale: il gioco delle parti è spesso un doppio gioco, e l’animale ha, come minimo, due anime…

IL GALLO ASCETA di Maria Rosa Irrera

GalloIl gallo asceta non è certo un brutto anatroccolo, e conosce i suoi polli; vive con due zampe in una scarpa, a metà strada tra il pollaio e il monte.
Non sta così lontano dal pollaio da non mischiarsi talvolta agli schiamazzi; non così lontano dal monte da non captare il canto degli uccelli. Infatti, in quanto gallo, necessita di un luogo in cui sentirsi importante: nel pollaio, tra galline vecchie e nuove, tutto fa brodo; ma, in quanto asceta, necessita di un luogo in cui sentirsi superfluo: alzando la cresta, non si tocca il cielo.
L’ebbrezza del pollaio col desiderio del monte: ecco trovato il Sommo Bene!

 

 

LA DOMENICA DELLA VOLPE di Maria Lizzio

Pastorello con scimmia allo specchio
©Tommaso Salini

Ha finito di mangiare l’ultima gallina. È ora di ripulirsi i denti e farsi bella. Uscirà per una passeggiata salutare, incontrerà altre volpi perbene, amiche sue, per quattro chiacchiere innocenti e, soprattutto, entrerà penitente in una chiesa, a svuotare il sacco dei peccati della settimana.
Fa così da una vita, con scrupolo immutato, ogni domenica mattina.

SIMIA PSYCHOLOGIAE CULTRIX di Maria Lizzio

Quaedam nocte dieque ardenter simia motus
investigabat sedulitate animi;
esse sibi mentem sanam doctamque putabat,
vere autem miserae dirum erat… speculum.

LA SCIMMIA PSICOLOGA

La scimmia trafficava giorno e notte
con zelo, per scrutare i sentimenti;
s’era convinta d’essere una mente,
ma s’ingegnava… d’evitar gli specchi.