Fatti non foste a viver come brut(t)i…
VISIONE E TELE-VISIONE di Maria Rosa Irrera
Cara Giulia,
ti scrivo dal paradiso, dove mi trovo ormai da tempo grazie all’intercessione di una donna. Non che il paradiso mi dispiaccia, ma avrei un certo desiderio di tornare sulla terra… Qui mi hanno scoraggiato tutti perché dicono che oggi in Italia per chi si occupa di cultura è un inferno, e che per fare lo scrittore non bisogna avere talento, ma santi in paradiso… Mi hanno addirittura detto (ma questo deve essere uno scherzo!) che gli italiani si ricordano di me soprattutto per il mio naso storto e per via di certi “rotoli”… e sono convinti che io avessi un flirt con Beatrice!
Avevo quindi rinunciato al mio folle volo all’ingiù… quando ti ho vista in tele-visione (ce la facciamo prestare dal diavolo per le grandi occasioni, e per riveder le stelle di Ballando) e mi si è riaccesa la speranza… Ho anche sentito (guarda che coincidenza!) che sta per cominciare un talent show per scrittori e vorrei tanto partecipare.
Per questo ti chiedo, cara Giulia, di intercedere per me presso la Dea Tele-visione: ho sentito che, dopo la tua apparizione, c’è una certa curiosità nei miei confronti… e vorrei, non dico diventare un personaggio famoso, ma farmi conoscere e amare un po’ di più dal grande pubblico…
Celesti saluti,
Dante
P.S. Per essere sicuro che questa missiva arrivi a destinazione, non la consegno all’arcangelo Gabriele (che, detto tra noi, è un po’ anziano), ma ho chiamato uno dei postini di una famosa trasmissione televisiva.
IL SERPENTE IMPRENDITORE di Maria Lizzio
Con le mele non funzionava più da un pezzo; Eva ne aveva ingoiato a quintali, ma, di conoscenza, nemmeno l’ombra e, per giunta, aveva sforato con il tasso glicemico. Nel frattempo, poi, la conoscenza era passata di moda e non ci si guadagnava più un euro.
Ma il serpente ne sapeva una più… del diavolo e, avendo un fiuto infallibile per gli affari, non si sarebbe certo fatta scappare Eva.
“Perché”, s’illuminò all’improvviso, “non costruire tanti spettacoli accattivanti di lavorononlavoro, in cui questa deliziosa creatura, senza la dannata faticaccia di imparare a fare qualcosa, dovrà solo esibire la propria bellezza?”
Eva, già impigrita dal lungo ozio paradisiaco, rimase fulminata dall’idea e, visto che, a conti fatti, l’anima non le serviva più, la vendette senza problemi al suo manager.
In compenso, avrebbe posseduto milioni di anime di spettatori intorpiditi quanto lei.
PSS… PSS… C’È DANTE CON LA MISS[1]… di Maria Lizzio
Giulietta, ti ringrazio
di avermi dato spazio:
nemmeno Beatrice
aveva fatto tanto!
È vero, ho molto atteso
ed ero quasi stanco,
ma adesso sono sazio:
infine sono giunti,
a questa tarda età,
i quindici minuti
di celebrità!
[1] Giulia A., ultima icona dell’italica bellezza, ha…svelato, durante il concorso che l’ha proclamata vincitrice, il suo modo personalissimo di accostarsi al poeta: il tatuaggio, sul suo corpo, di due famosi versi danteschi.