Shahrazàd (una, nessuna e milleuna)

Le mille e una notte
Locandina dello spettacolo rappresentato il 19-08-’12 a Villa Piccolo

Versi spettrali
nelle ore smaltate:
la tenerezza vuota
a braccia aperte.

Sono un mondo
di sangue e stelle
da stordire d’azzurro

(la buca era così profonda
che è tutt’uno tornare bambina
e diventare donna).

La vitalità custodita della Villa
fra pensieri e alberi
forme antiche sotto teli di palpiti:

lo trovai in un cassetto e dentro
una metafora chiamata “Sicilia”,
negli scrigni contrari del cuore
una, nessuna e milleuna.

(Volli essere sua
da quando strappai in fretta il primo fiore
dal mio giardino di parole,
e su quello che lo divide dalla mia pelle
nacque un prato di stelle).

E si a notti sciarriata
cala ciauru mutu
supra i nustri cunti
e non sacciu a unni si[1]

Se i sogni scendono
e sciolgono e slacciano
senza i versi
e non so dove sei…

 


[1] E se la notte bisticciata/ fa scendere profumo muto/ sopra i nostri racconti/ e non so dove sei

 

 

Viva a parole

La parola poetica vive e fa vivere: apre vaste e contro-verse arcate d’Essere, si fa tempo-luogo d’incontro e racconto… (meta)teatro di ricchezza conflittuale, richiami magici, intense sintonie isolane.