Scrutando il cielo dei ricordi

Sistema solareScrutando il cielo dei ricordi
si aggiornano le mappe celesti
la costellazione del dolore
stupenda e irta di stelle
la nebulosa dell’amore
in cui è facile perdersi
e i gas le polveri e il nulla
della vita quotidiana
delle indifferenze
e dei rapporti fraterni
e i buchi neri in cui
a volte si precipita
e i pianeti e i satelliti
gli asteroidi gli anelli
il sistema solare delle persone
che abbiamo incontrato
la cui vita si è incrociata
con la nostra
come in un immenso cruciverba
insolubile.

 

 

Il sole e l’altre stelle

Ogni vita porta con sé costellazioni di significati: alla poesia il compito di tratteggiare mappe e rotte e incontri, che, attraversando il dolore e l’ombra, diano alla “nebbia di sempre” un respiro irrisolto di Luce. (M.R.I.)

Alice clandestina (via mare)

Alice Dai semi distratti
per fede crescono sogni

sento il disincanto caldo
sulla radice di nuvola

e tu attendi
un’altra pioggia

dentro la bottiglia

 

 

Infiniti d’acqua

Lasciamo al lettore decidere se l’acqua (elemento vitale per eccellenza) cancelli o trasporti i messaggi nella bottiglia della poesia, oltre i cartoni del desiderio e dell’identità.

Alice clandestina (via cielo)

Suspension of Disbelief
©Duy Huynh, 2012

La strada nei piedi
e il cuore in testa

Razionalità prendi il largo
lascia in me solo il sogno

Sospinta dalla fantasia
muta la bocca
gitana la mano

Raggiungo mete di confine
al limite del limite
torno in me
e riscopro le possibilità

Come un’Alice clandestina
naufrago su lidi inesplorati
Sapranno accogliermi?

Squilla l’immaginazione
vale la pena rispondere.

 

 

Abbandonarsi

La realtà quotidiana non è il solo dei mondi (e modi) possibili dove vivere la propria vita che spesso ha urgenze alternative, come quella di alienarsi nel luogo della fantasia dove, attraverso il pensiero o la penna, è possibile anche redimersi.

Visita a Vizzini (a G. Verga)

Palazzo Trao
Il fuoco! Avete il fuoco in casa! Aprite, don Ferdinando!

Ho bussato ai tuoi antichi
palazzi assonnati

e non fantasmi
ma anime fraterne
sono venute incontro

dolorose
al mio volto
sferzato dallo scirocco

nella pena immobile
di questo inferno
rassegnato

come le pietre del campanile
o la vallata
stanca
del pianto della civetta

 

 

Alle porte dei poeti

Le porte dei poeti custodiscono la vita: basta un tocco e le ombre ritornano indietro vivificate come al suono della cetra di Orfeo, per raccontarci, antiche Sibille, il nostro destino.
Esso si ripete uguale e doloroso, in uno scenario naturale, che ne è, al contempo, simbolo e muto testimone.

Un erbario di magia!

Uprooted Housing
©Duy Huynh, 2008

Molti erano i libri dell’enorme biblioteca comunale amministrata dal Sign. Fracassoli, ma uno di questi era diverso.
Era un libro con la copertina rivestita di foglie secche, composto da 1234 pagine che contenevano informazioni su tutte le tipologie di piante esistenti al mondo, ma non era questo che rendeva il libro particolare:era vivo! Non nel senso di occhi, bocca e linguaggio da dotto, era piuttosto portatore d’uno spirito sapiente che affascinava chiunque lo leggesse.
Non si conosceva il suo autore, molti di coloro che lo possederono per qualche tempo arrivarono quasi a credere che fosse stato redatto come una sorta di testamento dall’ultimo elfo rimasto sulla terra, e questo, non perché qualcuno li avesse informati di questo ma semplicemente perché era come se il libro avesse trasmesso loro tale segreto, quasi a livello inconscio.
Non si sa neppure come fece a resistere ai bombardamenti dei tedeschi in Polonia dove si trovava negli anni della guerra… Quel che è certo è che fosse sicuramente speciale!
Erano molte le stagioni passate da quando qualcuno lo aveva letto l’ultima volta… Nella Messina del XXIsec. , dove adesso si trovava, nessuno aveva ormai tempo per leggere: i tram attraversavano la città, le elezioni interessavano la popolazione che, stressata e nervosa, si scontrava salutandosi più che col sorriso con il grugno e, alla sera, esausta, gettandosi sul letto, finiva per colpire la lampadina con la pantofola pur di spegnerla in fretta.
Un giorno capitò che, vista l’inutilità apparente della biblioteca, si decise d’aprire al suo posto “TUTTO E SUBITO”, un grosso centro dove i cittadini messinesi avrebbero potuto, ancora più velocemente, pagare ATO, multe e quant’altro. Così i libri della biblioteca vennero smistati in due furgoncini: uno diretto al Museo Municipale con i libri più antichi, e un altro diretto all’inceneritore con i libri di nullo valore. Tra questi ultimi finì anche il libro in questione scambiato per un semplice erbario: se in città nessuno leggeva più, pensate che le piante avessero maggiore valore?
Ma, il potere direi magico del libro, operò misteriosamente anche questa volta.
Il camioncino viaggiava tranquillo per la strada rasente il porto quando, il conducente, rimase colpito alla vista di una cosa incredibile: un baobab in mezzo al mare!
Naturalmente era un miraggio ma il conducente finì comunque per perdere il controllo del veicolo
che si schiantò sul camioncino della frutta che lo precedeva. Gli sportelli posteriori del furgoncino si aprirono e i libri vennero catapultati fuori: sul selciato, in acqua, in mezzo alla frutta.
La cosa straordinaria però fu un’altra… Il nostro libro finì incredibilmente per arrivare sulla base della famosa Madonnina della lettera del porto di Messina. C’è chi dice che arrivò fin lì scivolando su una liana, chi che arrivò saltando sulle alghe emerse a ‘mo di sentiero dall’acqua salata: restano comunque voci di passanti e testimoni senza nome.
Non fu questa, difatti, la cosa sconvolgente, bensì gli esiti di tutto questo.
Da quel momento inspiegabilmente i cittadini di Messina presero a respirare a pieni polmoni, stanchi di guidare, riscoprirono il piacere di mettere un passo dopo l’altro, “TUTTO E SUBITO” non fu mai aperto perché ormai nessuno aveva fretta e, pur continuando a lavorare, la gente finalmente sorrideva e la sera, si andava letto solo dopo aver letto almeno due pagine di un buon libro:il cuoco uno d’economia; il contabile uno su come diventare esperti di vini; la casalinga un intrigante giallo. Solo a quel punto si spegneva la luce con un tocco leggero, e ci si appisolava tra i comodi cuscini…
Schhh… Buonanotte!