La osservo tacere

Donna alla finestra
©Pep

La osservo tacere
dolorosamente
separarsi dal mondo
con pochi impercettibili gesti
come gli offrisse la voce
in olocausto
per placarne la collera
e mentre cerco di aprirmi
un varco
nel suo ostinato silenzio
di lei mi ferisce
l’incompiutezza di uno sguardo.

 

 

 

Sponde di voce

Il verso del poeta sembra voler farsi carico del silenzio della donna, dei suoi “olocausti di voce” su sfondi lontani di mondo… ma la ferma e ferita volontà lirica è solo, intorno al silenzio, reticolato di parole, impregnate d’umanissimi incompiuti e non detti, come conchiglie su sponde di sacrifici. (M.R.I.)

Sirena

SirenettaIo canto
alla luce
quando affioro
dagli abissi

verso il roseo
grumo dell’alba

stanca di contare
le ore della notte

 

 

 

L’amoroso canto

Non seduttrice, ma incantata dalla luce, alla quale rivolge, come una fresca preghiera mattutina, il suo canto solitario e appassionato.

Finale di alfieri di colore contrario

 Áldozat (Prey)
©Roland La Tuffo Barcsik

Finale di alfieri di colore contrario
difficilissimo da vincere
dicono siano tutti destinati
a finire in una parità sconsolante
cerco di sottrarmi a un esito
già scritto nei libri forzando il gioco
ma vedo un sorriso nascosto
come di Mefisto
nel lucido specchio della casella d4

compare all’improvviso sulla scacchiera
una posizione tragica
da cui potrebbe salvarmi solo Capablanca.

 

 

Tra le righe

L’apparente linearità delle righe cela e rivela geometrie di destino e desiderio: nelle strette caselle, negli specchi fragili delle parole, covano insidie risorse trappole… L’uomo poeta, vivo di fronte alla morte, sa che la vera partita non è per vincere, ma per vedere. (M.R.I.)

Si aprono vie

A Dream Of Myths And Moths
©Duy Huynh, 2013

Si aprono vie
a voli di farfalle

lungo sguardi nudi
trova radice il pensiero
su orli di dubbi

si vedono

tinte di sogni.

Il tuo cuore
è un destino sfiorato

raccolto
a mani vuote

nell’eco del cielo.

 

 

Volare alla radice

Alla parola sono affidati i voli e i vuoti, a trasformare l’inafferrabilità vitale delle cose e dell’Altro, in vibrazione lirica.

Notte d’estate a Villa Piccolo

Acquerello magico
Un “acquerello magico” di Casimiro Piccolo

Casimiro, i tuoi elfi
in braccio al plenilunio

leggeri

fissano incuriositi
il nostro torpore affaccendato.

Anche Stromboli
è respiro impalpabile
perduto all’orizzonte.

Ma i nostri passi
lasciano grevi
impronte di dolore

nel soffio dell’alba
che disperde il tuo mondo

 

 

La notte degli elfi, il giorno degli uomini

La notte è magica e abitata da creature benevole e leggere nella luce lunare, che ingloba e alleggerisce, come nella distanza sfumata di un acquerello, anche il paesaggio lontano.
Ma, alla luce del nuovo giorno, il miracolo s’infrange sulle orme umane impresse nel dolore della terra.