Variante del pedone avvelenato*

Variante del pedone avvelenatoSembra una fiaba
ma negli scacchi
è un’apertura che conduce
ad un gioco violentissimo
sulla scacchiera scorre
un invisibile sangue
frutto di un irreparabile squilibrio
chi accetta di addentrarsi
in quel gorgo di immagini
non ha paura della morte
anzi l’affronta
mordendola come una mela.

 

 

L’apparenza incanta

Da una fragile apparenza incantata si dipana un gioco labirintico e lucido, che va ad addensarsi su punte di pathos velato dall’ancoraggio prosaico, a scheggiare di risoluto e consapevole coraggio (che non è l’ingenuità di Biancaneve o la curiosità indefinita di Eva) l’oggetto finale, col suo carico di vita e di morte. (M.R.I.)

 

* Nel gioco degli scacchi, quella del diagramma è la posizione da cui nasce la “variante del pedone avvelenato”: il pedone in questione è quello che si trova nella casella b2. La Donna, che si trova in b6, attacca il pedone e il Bianco, se vuole ottenere un vantaggio dall’apertura, come hanno dimostrato anni di teoria e pratica, è costretto a sacrificarlo, così come il Nero, per lo stesso motivo, è costretto ad accettare il sacrificio. La lotta, che sempre nella Difesa Siciliana (apertura di cui quella del pedone avvelenato è, appunto, una delle varianti) è accanita, è qui particolarmente violenta e “sanguinosa”. Difficilmente è possibile prevederne l’esito. Chi la gioca deve mettere in conto la possibilità di perdere per un minimo calcolo sbagliato. Se è vero che la Siciliana non perdona, questo vale ancora di più per questa variante. (N.d.A.)

Lanterne per calendari

Lanterne rosse, impeto
©Carla Rigato, 2010

Lanterne per calendari
per metronomi battiti d’ali
uomini come simboli mobili
due virgole di sogni:

sono il filo più piccolo e più forte
della tua trama; la voce che ti chiama…

Ma
provo dentro me a placare il volo
nel vuoto del passato

quel mare freddocaldo di ricordi
col cuore negli estremi

di una storia lontana
e di un uomo che mi ama.

Sono piene anche le mie mani
di vele bianche
rosse lanterne i versi
ali di gabbiani.

 

 

A tempo di luce

Luce e suono scandiscono il tempo-nontempo della poesia e ne disegnano i ritmi: la parola è unità di misura precisa e fragile del cangiante vissuto umano.

Annunciazione

Virgin and Child
©Boccaccio Boccaccino, 1510s

Ali danzano
intorno al tuo stupore,

la fiumana dei secoli
s’affaccia
sull’alba del tuo volto

scorre
fra le tue mani.

Ma cosa fissa
assorto
il tuo sguardo

lontano?

 

 

Mater

Non l’aria sfiorata da ali sovrannaturali o la missione stupefacente appena annunciata, non la venerazione ininterrotta dei secoli futuri o lo sguardo divino che l’accarezza dall’eternità, ma il figlio subito accolto e amato, il figlio dal destino sublime e tragico occupa il cuore, i pensieri e lo sguardo di lei, improvvisamente madre, e per sempre.

Chiara d’Assisi

Fratello Sole, Sorella Luna
Fratello Sole, Sorella Luna (1971) di F. Zeffirelli

Chiara, luce che brucia
nella notte di coraggio,

canto pianto
miracolo tormento,

Chiara crudele e santa
fraterna solitaria,

radice di quercia
taciturna corolla,

Chiara, gentile profumo
infinito
di pane e di luna

 

Assisi
(A Chiara e Francesco)

Il fruscio della luna
fra i tuoi alberi,

sereni i sassi
e i cuori.

Al nuovo sole
piedi scalzi
in cammino
fanno girare il mondo.

 

 

A piedi nudi

Tutto è semplice, dolce e sereno nella luce silenziosa e amicale; i passi nudi non fanno rumore, ma lasciano il segno.

Il silenzio della donna

Bambina alla porta
©Angelo Monico, 1944-1945

Il silenzio della donna
è la sua chiave,
ciò che solo, in essa, va osservato
ed auscultato, come medici
allo stetoscopio, per scoprirne
il linguaggio di segreti.
È un cono d’ombra
in cui l’uomo viene sorpreso
invariabilmente, ineludibile,
ma non temuto,
come un’eclisse
che gli astronomi attendono
per studiare il sole
dalla sua assenza.

 

 

Studio infinito

Questi versi ci riconciliano con il significato originario dello studium latino… in una tensione di luce lirica che accosta e ricrea spazi di silenzi e segreti, a rendere nel chiaroscuro d’un canto il battito “cosmico” del cuore umano. (M.R.I.)