Come l’amore

Donna che piange
©Pablo Picasso, 1937

Come l’amore
la malattia occupa il corpo
diventa infedele compagna
pronta a illudere
e a tradire

incurante del mondo
la mente le si dona
senza riserve apparenti
desiderando solo calma
e concentrazione
non tollerando disturbi

lascia una traccia
invisibile nei giorni
come un’alterazione
ineludibile della vita
la buffa libidine
della malinconia.

 

 

Canto Corpo

Il racconto che la malattia fa al corpo diviene poesia, stabilisce le sue dolorose simmetrie di abbandono e desiderio, afferma sottotraccia e sottopelle l’armonia sghemba di un canto-corpo senza ali. (M.R.I.)

Sangue su dis-trazione (guerre, mafie e storie di ordinaria mediocrità)

Mappa insanguinata della Siria
©Tammam Azzam, 2012

Momento sociale di fermenti e/o ristagni, dipinto di “sangue su distrazione”: distrazione che scorre in riflessi grigiocomputer e orosabbia e che dovrebbe scorrere con disperata consapevolezza anche sulle tastiere opache di chi avrebbe il compito di raccontare l’orrore (non di riprodurlo) alle coscienze indolenzite dalle troppe prove di malcostume.
Quasi ogni forma di progettualità (anche culturale) non aspira ad essere nulla di più di un egoismo collettivo… e la nostra domanda, sprone e spina nel fianco dalla rosa della scrittura, resta sempre quella: come assolvere al compito di compassione dell’Arte, come combattere con fatti di parole la volgarità del potere, in particolare di quello culturalmente imbellettato?

È così facile travestire il clientelismo, la prostituzione dell’idea e della parola, i giri sporchi di denaro e di pensiero, mettere l’inettitudine sotto altisonanti vessilli (in Sicilia abbiamo una lunga tra-dizione)!
La vera mediocrità non sta nel cosiddetto “popolo” (si perdoni il riflusso romantico), autentica risorsa culturale e/o manovalanza disgraziata di quei “signori del dolore” e signorotti della cultura che, al pari di Bravi Azzeccagarbugli, non esitano a pestare i piedi (e lanciare bombe, quando possono) a chiunque intralci il loro “ballo del potere”. Forse, sembrerà eccessivo paragonare le grandi guerre di tutti i giorni, con le loro truci “sfilate” di sangue, alle “piccole” guerre-sfilate di meschinità di tutti gli attimi nel nostro civilissimo Occidente. Ma se, ad esempio, in Sicilia, le due cose non fossero andate a braccetto, in un ferreo e asfissiante sistema socio-economico (e culturale!), nessuno si spiegherebbe la tenacia e l’internazionalità del fenomeno mafioso.

Signori e signorotti, dunque, molti dei quali nel tempo libero si concedono pure lo sfizio di fare gli intellettuali, come se si potesse prendere in mano una penna senza amare la verità, la verità di un’onesta compassione che passa dallo specchio, non quello delle brame (e delle trame), ma quello della coscienza. Il coraggio di guardarsi dentro, prima di sorridere agli applausi di chi è più vigliacco di loro, significherebbe poter iniziare a fare Cultura senza la necessità di sventolare una bandiera, ma ri-trovare la Grazia leggera e intensa di essere uomini.

I cavalli dormono all’in piedi, gli sciacalli e le volpi aggiungono un educato sobbalzo di fronte alle inchieste e agli scandali e… fanno finta di cadere… sempre all’in piedi, ovviamente.

Ritornano all’alba (Euridice ritorna, per altra via)

Barche all'AlbaPiangevamo che fossero andati
per sempre perduti
come stelle cadenti,
abbracciati dal vuoto.

Ma…

ritornano

con passi
di luce e di brezza

quando fa giorno

 

 

Una strada di luce

Un soffio di luce respinge il vuoto e traccia la via del “ritorno”: mistero provvidenziale e struggente, nutrito di memoria e nostalgia.

Catarsi in cucina

La poesia si nutre di memoria, se mi date spago…

CONIGLI E DESTINI

Coniglio BiancoOgni mattina il Coniglio Bianco Bisestile si alza due volte con gli occhi rossi: una, per dimenticarsi di lavare le orecchie, l’altra, per ricordarsi di lavorare; sa, infatti, correre stando fermo e stare fermo correndo.
Ogni mattina il macellaio si alza con comodo una volta sola: dopo essersi lavato gli occhi e le orecchie, dopo aver fatto i cavoli suoi, dà da mangiare al coniglio. Sa, infatti, ammazzare il tempo, e, a tempo debito, nei giorni festivi, ammazzare il coniglio.
Triste sorte spetta a colui che non trova mai il tempo di riposare!

 

ROGHI DI ROLLÈ (La Bella e la Bestia)

PolloIl filo di Arianna
intorno al Pollo
per evitare il crollo

del basso impero
spinaci per braccio di ferro
dente di leone,

il cuore è rimasto nella padella:
la cena della più bella!

Biancaneve ha più appetito
di un buon partito,
la dieta è finita:
non basta più la mela avvelenata!

Per ricucire le italiche ferite
non serve mica il topolino:
Cenerentola ha assunto un sarto
per fare il gran salto!

Alla Bella Addormentata finalmente
hanno regalato una sveglia per la mente,
per la testa ancora ci vuole:
è andata a raccogliere viole!

Pinocchio ha fatto l’intervento al naso,
ora potrà mentire senza colpo ferire:
la verità si paga a peso d’oro…

L’alloro sparge l’odore,
ma con gli oracoli non si mangia:
per trovare lavoro…

non basta il pezzo di carta!

Suona il rintocco a mezzanotte
degli stereotipi e delle false promesse,
ma Fata Letteratura gode di buona memoria:

vi sta già facendo le scarpette!

GIOCHI

Tela di PenelopeBisognerà nutrire
staccare i fili
di questo mondo che si dis-fa
angolo solare
rivoltato dall’infanzia

tenace
filo d’erba
da tavolozza di pianto:

occhi persi d’istanti
portano doni d’otri vuoti…
ore scordate
veli ai piedi di fate.

Sono rimasta la persona
a riavvolgere il nastro
sfasciare il tuo sorriso
dal filo del silenzio

senza cielo il ritorno
sentiero precipizio
di sasso cieca scia

magica per il centro del dolore.